


Quando i farmaci interferiscono con il sonno: strategie per notti riposanti
L’essenziale in sintesi
- I farmaci possono influenzare negativamente il sonno.
- Tra questi rientrano gli antidolorifici, gli antidepressivi, i betabloccanti o i corticosteroidi.
- Modificando il proprio stile di vita e le abitudini del sonno, è possibile migliorare la qualità del proprio riposo.
- Chiedete al vostro medico o alla vostra farmacia di fiducia dei farmaci più facili da tollerare.
I medicamenti possono avere un impatto piuttosto negativo sul vostro sonno, causando problemi ad addormentarsi, risvegli notturni o una scarsa qualità del sonno. Nel presente articolo vi sveliamo quali principi attivi possono interferire con il sonno e cosa aiuta a dormire serenamente nonostante l’assunzione regolare di farmaci.
Quando dormiamo, il nostro corpo passa continuamente da una fase di sonno leggero a una di sonno profondo e riposante a una fase di sonno REM. Oltre allo stress, ai rumori e a problemi di salute, anche i farmaci possono condizionare questo ritmo naturale del sonno. Determinati farmaci rendono difficile addormentarsi, mentre altri provocano irrequietezza, risvegli frequenti o ripetute minzioni notturne.
Perché dormire bene è così importante?
Mentre dormiamo, nel nostro organismo hanno luogo molti processi indispensabili per la nostra salute.
Cosa succede al cervello durante la notte?
Nel sonno, il nostro cervello classifica e memorizza i ricordi, elabora le emozioni e rinforza la memoria. Un processo che ci permette di essere concentrati e mentalmente equilibrati il giorno successivo. Durante la fase di sonno profondo il cervello rimuove inoltre i «prodotti di scarto» accumulati durante la giornata, andando potenzialmente a ridurre il rischio di contrarre malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.
Cosa succede al corpo durante la notte?
Mentre dormiamo, il nostro organismo rigenera le cellule, sviluppa la massa muscolare e combatte gli agenti patogeni. Oltre a ciò, la pressione sanguigna cala e il cuore batte più lentamente, il che alla lunga protegge da malattie cardiache. Il sonno è quindi un fattore fondamentale per i processi di guarigione e il riposo corporeo. Se non si dorme a sufficienza, il nostro corpo non è in grado di svolgere correttamente molti di questi importanti processi.
Come cambia il sonno nel corso della nostra vita
Mentre i neonati e i bambini piccoli passano gran parte della giornata a dormire, i teenager hanno spesso bisogno di riposare di più di quanto già non facciano, perché il loro naturale ritmo sonno-veglia cambia e tendono ad avvertire la stanchezza sempre più tardi. In età adulta il ritmo del sonno si stabilizza per poi però cedere il passo a una minore qualità del sonno a partire dai 50 anni: molte persone iniziano infatti ad avere un sonno più leggero e si svegliano più spesso o più presto, senza riuscire a riaddormentarsi. Questi cambiamenti nel corso della vita sono normali, così come occasionali notti irrequiete dovute allo stress, a preoccupazioni o a forti carichi emotivi.
Quante ore di sonno sono necessarie la notte in funzione all’età?

Cortisolo e melatonina: i guardiani del ritmo sonno-veglia
La melatonina (l’ormone del sonno) e il cortisolo (l’ormone dello stress) determinano la qualità del nostro sonno: entrambi si influenzano a vicenda e controllano il nostro ritmo sonno-veglia. In un ritmo sonno-veglia bilanciato è il cortisolo, attivo soprattutto al mattino, a farci iniziare la giornata con la giusta carica e lucidità. Con lo scorrere delle ore, il livello di cortisolo cala sempre di più e al calare del buio la melatonina inizia a diffondersi nell’organismo, segnalando a quest’ultimo che è ora di andare a dormire. Entrambi gli ormoni lavorano quindi avvicendandosi di continuo. Se questo equilibrio viene stravolto, il sonno ne risente.
Livello troppo alto di cortisolo la sera
Troppo tempo passato davanti allo schermo, stress, agitazione, ansia o sport serale possono impedire al livello di cortisolo di abbassarsi a sufficienza. Di conseguenza, la produzione di melatonina viene inibita e addormentarsi o dormire ininterrottamente diventa più complicato.
Livello troppo basso di cortisolo al mattino
Problemi di sonno continui possono ostacolare la produzione di cortisolo al mattino, provocando stanchezza e problemi di concentrazione, anche se si trascorre più tempo a letto.
Riducendo lo stress e provvedendo a un’igiene del sonno salutare, è spesso possibile riequilibrare i due ormoni. Come risultato, il sonno migliora e il livello di energia durante il giorno aumenta.


Cosa succede al corpo in caso di problemi di sonno?
Dormire bene non è un lusso ed è essenziale per la nostra salute e il nostro benessere. Un susseguirsi di notti agitate non solo può influenzare negativamente l’umore, il rendimento, la concentrazione e la memoria, ma sul lungo periodo può portare a conseguenze gravi. Il sistema immunitario indebolito aumenta la predisposizione alle infezioni e con essa aumenta anche il rischio di ipertensione, malattie cardiovascolari, disturbi del metabolismo come diabete e adiposità, forme depressive e disturbi d’ansia. È pertanto necessario prendere le giuste misure per favorire un sonno rigenerante.
A partire da quando una scarsa qualità del sonno inizia a essere un problema?
I vostri problemi di sonno si protraggono da settimane o da mesi? Durante la giornata siete visibilmente esausti e avete problemi di concentrazione o disturbi dell’umore? In questo caso è importante parlarne con il vostro medico di fiducia e trovare insieme delle soluzioni per tornare a dormire notti serene.
Gli effetti della carenza di sonno sulle malattie croniche
Per le persone affette da malattia cronica, notti insonni possono comportare i seguenti rischi:
Acutizzazione dei sintomi
Malattie come asma, reumatismi, diabete o malattie cardiache possono peggiorare. I dolori possono essere percepiti con maggiore intensità o il tasso glicemico può risultare meno stabile.
Indebolimento del sistema immunitario
Le difese immunitarie, già compromesse dalla malattia cronica, possono abbassarsi ulteriormente a causa della carenza di sonno. Di conseguenza aumenta la predisposizione alle infezioni e i processi di guarigione rallentano.
Valori infiammatori elevati
Spesso le malattie croniche vanno di pari passo con processi infiammatori nell’organismo. La mancanza di sonno può accentuare queste infiammazioni, provocando un peggioramento della malattia e un aumento dei disturbi.
Minore successo della terapia
Una malattia cronica combinata a una reiterata mancanza di sonno va a gravare sull’organismo. Le cure mediche, di conseguenza, possono perdere di efficacia o agire meno rapidamente del previsto.
Un riposo salutare e un buon ritmo sonno-veglia sono quindi particolarmente importanti per le persone con problemi di salute.
Lo sapevate? Le donne e gli anziani dormono peggio.
Con l’età cambia anche il nostro sonno: le fasi di sonno profondo diventano sempre meno, dormire senza interruzioni si fa più complicato e i disturbi del sonno aumentano. Come se non bastasse, molti anziani assumono regolarmente farmaci, che a loro volta possono compromettere ulteriormente la qualità del sonno.
A causa dei cambiamenti ormonali, le donne tendono a passare più notti insonni rispetto agli uomini. A limitare il sonno sono soprattutto gli sbalzi ormonali e il minore livello di progesterone prodotto durante la menopausa.

Farmaci che causano spesso problemi di sonno
Il nostro ritmo sonno-veglia è controllato soprattutto dai neuromediatori noradrenalina, acetilcolina, serotonina, istamina e dopamina. Pertanto, i farmaci che influiscono su questi neuromediatori sono molto spesso causa di disturbi del sonno.
Betabloccanti
I betabloccanti assunti in caso di ipertensione non si limitano ad abbassare la pressione arteriosa, ma inibiscono anche la melatonina, l’ormone del sonno. Ne conseguono difficoltà a prendere sonno e a dormire senza interruzioni, o incubi.
Diuretici
I medicamenti diuretici, prescritti ad esempio in caso di insufficienza cardiaca, aumentano la diuresi allo scopo di eliminare gli edemi (ritenzione di liquidi nel corpo), causando frequenti risvegli notturni dovuti alla ripetuta necessità di recarsi in bagno.
Antidepressivi
L’impatto degli antidepressivi sul sonno dipende dal loro meccanismo d’azione:
- Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono influenzare la melatonina, andando ad acuire i problemi del sonno.
- Per contro, principi attivi calmanti come l’amitriptilina favoriscono il sonno.
Farmaci per la cura del morbo di Parkinson
I medicamenti per la cura del Parkinson aumentano la concentrazione di dopamina nel cervello, favorendo uno stato vigile, rendendo difficile addormentarsi e causando incubi o disturbi motori durante la notte.
Farmaci ormonali
L’ormone tiroideo tirosina per il trattamento dell’ipotiroidismo può causare insonnia. Anche i preparati a base di estrogeni, assunti durante il climaterio e la menopausa, possono intensificare i disturbi del sonno.
Corticosteroidi
I farmaci antinfiammatori come il cortisone hanno un effetto stimolante e possono causare difficoltà ad addormentarsi.
Anticolinergici
Questi farmaci, usati principalmente in caso di asma, BPCO o incontinenza urinaria, possono inibire il sonno REM e quindi ridurre la qualità del sonno in generale.
Antidolorifici a base di caffeina
L’effetto eccitante della caffeina favorisce la lucidità e può pertanto ostacolare il sonno.
Antipsicotici
I medicamenti usati per il trattamento di psicosi possono influire in maniera differente sul sonno. Determinati preparati hanno un effetto calmante e inducono sonnolenza, mentre altri principi attivi possono causare insonnia o sonnolenza diurna.
Consigli pratici per dormire meglio
Oltre a un check clinico dei vostri medicamenti, esistono anche strategie efficaci per migliorare la qualità del vostro sonno. Adottando le seguenti misure potrete migliorare il vostro riposo notturno: provatele e scoprite quale fa al caso vostro.
Nella maggior parte dei casi, una buona igiene del sonno ne favorisce la qualità oltre a promuovere la salute in generale.
Esercizio fisico regolare
Una passeggiata o dell’attività fisica moderata aiutano a raggiungere più facilmente uno stato di calma la notte. È consigliabile tuttavia praticare attività durante il giorno e non la sera.
Fate il pieno di luce solare
La luce naturale del sole regola il vostro ritmo sonno-veglia e aiuta a sincronizzare il vostro orologio biologico. Cercate quindi di trascorrere del tempo all’aperto ogni giorno, meglio se al mattino, per comunicare al vostro cervello che la giornata è iniziata.
Piatti leggeri a cena
Se a causa di un pasto pesante e ricco di grassi o a base di molte verdure crude il vostro sistema digestivo lavora a pieno ritmo, il vostro corpo può avere difficoltà a rilassarsi. Prediligete invece alimenti leggeri e facili da digerire, meglio se due-tre ore prima di coricarvi.
No alla caffeina e all’alcol
Bevande a base di caffeina come il caffè, il tè nero, la Coca Cola o gli energy drink possono interferire con il sonno: bevetele solo fino al massimo sei ore prima di coricarvi. La sera è meglio bere acqua o una tisana alle erbe.
Tenetevi lontani dagli schermi
Almeno un’ora prima di andare a dormire non guardate più il cellulare, il tablet o la TV. La luce blu degli schermi ritarda la formazione della melatonina e, pertanto, non vi aiuta a prender sonno. Inoltre, chi passa molto tempo davanti a uno schermo tende a svegliarsi più frequentemente e, complessivamente, beneficia di meno fasi di sonno profondo e REM.
Routine serale
Rilassatevi praticando attività tranquille. Un bagno o un pediluvio caldo, esercizi di respirazione, leggeri esercizi di allungamento, yoga, meditazione, della buona musica o un bel libro aiutano a preparare corpo e mente a una notte serena e indisturbata.
Impostate un orario fisso per andare a dormire
Per quanto possibile, andate a dormire e svegliatevi ogni giorno alla stessa ora, meglio se anche nel weekend. Il vostro corpo ama la routine e gestisce meglio un ritmo sonno-veglia bilanciato.
Atmosfera piacevole in camera da letto
Fate in modo che la vostra camera da letto sia buia e fresca e che vi regni il silenzio. Aria fresca, un materasso comodo e una coperta morbida ma non troppo calda favoriscono notti serene.
Rimedi naturali per un sonno migliore
I prodotti erboristici sono un’alternativa ai tradizionali farmaci per il sonno e possono favorire un sonno migliore con un approccio più delicato. Bisogna però avere un po’ di pazienza, poiché molti di questi principi attivi a base vegetale sprigionano tutta la loro efficacia solo dopo qualche giorno o settimana.
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Valeriana
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Luppolo
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Passiflora
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Lavanda
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Camomilla
Assumete regolarmente dei farmaci? Allora chiedete assolutamente al vostro medico curante o in farmacia quali preparati naturali per il sonno possono essere integrati nella vostra terapia.
Anche i rimedi erboristici, infatti, possono avere effetti collaterali o interferire con altri medicamenti. Le persone anziane e chi ha una malattia cronica dovrebbero pertanto prestare particolare attenzione. I rimedi erboristici sono un metodo delicato per favorire il sonno in modo naturale. Abbinateli a una buona igiene del sonno e a riturali serali rilassanti. In questo modo creerete i presupposti per un sonno rigenerante e una buona qualità della vita.
Le impurità secrete dal corpo durante la notte possono essere eliminate al meglio seguendo questa routine mattutina: appena alzati, raschiare la lingua, lavare il viso con acqua fredda, bere un grande bicchiere d’acqua, meglio se tiepida o con del limone, fare dei semplici esercizi di allungamento o praticare yoga per qualche minuto, inspirare ed espirare a fondo, preferibilmente all’aria aperta.
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https://www.pharmazeutische-zeitung.de/ausgabe-362010/wenn-medikamente-wach-halten
https://www.pharmazeutische-zeitung.de/ausgabe-502015/wenn-medikamente-den-schlaf-rauben/
https://apothekernachrichten.de/schlafprobleme-durch-medikamente-auswirkungen-und-loesungsansaetze/
https://smartsleep.com/blogs/schlafmagazin/schlafstorungen-durch-medikamente
https://www.msdmanuals.com/de/heim/multimedia/table/einige-arzneimittel-die-den-schlaf-st%C3%B6ren
https://www.rheuma-liga.de/aktuelles/detailansicht/was-hilft-gegen-schlaflosigkeit
https://www.wissen.de/warum-staendiger-schlafmangel-langfristige-folgen-haben-kann
https://sleeplab.ch/schlafmangel-folgen/
https://www.doktorweigl.de/news/schlafmangel-wie-beeinflusst-uns-zu-wenig-schlaf-17938/
(ultimo aggiornamento 04.02.2025)