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Mezzo milione di svizzeri
sono affetti da obesità. (1)
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Una triplicazione
Il numero di persone obese nel mondo è triplicato dagli anni Settanta. (2)
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Un'epidemia globale
definisce l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l'obesità. (3)
Cos’è l’obesità?
L’obesità è una malattia cronica seria caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo in relazione alla massa magra. Può avere gravi conseguenze sulla salute, che possono ridurre anche l’aspettativa di vita. Le cause dell’obesità sono complesse. Spesso la malattia è dovuta alla presenza di più fattori scatenanti, come predisposizione genetica, squilibri ormonali, fattori psicologici o sociali, errate abitudini alimentari e mancanza di esercizio fisico.
L’obesità ha un forte impatto sul corpo e sulla psiche. Nel lungo periodo, l’elevata percentuale di grasso corporeo può portare a gravi conseguenze per la salute. Inoltre, in caso di obesità avanzata, può diventare difficile gestire la propria vita quotidiana a causa delle crescenti limitazioni. Molte persone interessate sono vittime di commenti negativi o emarginazione sociale per via del loro aspetto o di determinate limitazioni. Pertanto, il trattamento dell’obesità si incentra sulla perdita graduale di peso al fine di ridurre il rischio di conseguenze negative per la salute, mantenere la capacità lavorativa e migliorare la qualità di vita.
Quand’è che il sovrappeso diventa obesità?
Chi è in sovrappeso tende a fare meno esercizio fisico rispetto alle persone normopeso, ma spesso assume le stesse calorie di chi ha un IMC nella norma. Inoltre, con l’avanzare dell’età il corpo necessita di meno calorie. Pertanto, nel corso del tempo il sovrappeso può trasformarsi in obesità.
Con l’indice di massa corporea (IMC o BMI, dall’inglese Body Mass Index) è possibile determinare se siete sovrappeso o obesi.Nella valutazione del rischio di conseguenze per la salute è importante tenere conto anche del modello di distribuzione del grasso corporeo.che può essere determinato attraverso la la circonferenza della vita.
Indice di massa corporea
Attraverso l’IMC (Indice di massa corporea), l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stabilisce se il peso corporeo degli adulti è normale o meno rispetto alla loro statura.
Ecco come calcolare il vostro IMC:
IMC = peso in kg : (alto in metri x alto in metri)
Esempio: il calcolo per chi è alto 170 cm (1,7 m) e pesa 68 kg è 68:(1,7 × 1,7) = IMC 23,5. La persona è pertanto normopeso.
Le persone normopeso hanno un IMC compreso tra 18,5 e 24,9. L’IMC delle persone sovrappeso è compreso tra 25,0 e 29,9, una situazione definita anche preobesità. L’obesità si manifesta a partire da un IMC pari a 30 e si suddivide in tre gradi di gravità. A questi sono associati diversi rischi di malattie correlate einher.
Poiché il calcolo dell’IMC non tiene conto della corporatura, della massa muscolare e della distribuzione del grasso corporeo, in alcuni casi la classificazione può risultare errata. Le persone molto sportive con una massa muscolare elevata, ad esempio, potrebbero essere erroneamente classificate come sovrappeso in quanto il tessuto muscolare presenta una densità maggiore e quindi pesa di più del grasso. Per il calcolo del rischio individuale per la salute è quindi fondamentale prendere in considerazione anche la circonferenza della vita, che fornisce indicazioni sulla distribuzione del grasso corporeo.
Circonferenza della vita
Il rischio di sviluppare malattie correlate in caso di obesità dipende molto, oltre che dell’entità del sovrappeso, anche dal modello di distribuzione del grasso corporeo, ossia da dove è localizzato il grasso in eccesso nel corpo. Le conformazioni a mela accumulano il grasso nella parte centrale del corpo, soprattutto nell’addome, mentre quelle a pera per lo più nei fianchi, nel sedere e nelle cosce. Il modello di distribuzione del grasso corporeo è in gran parte determinato geneticamente.
Per il corpo, una conformazione a mela è nettamente più dannosa rispetto a una conformazione a pera. Infatti, il grasso viscerale, o grasso addominale, si accumula nell’area addominale attorno a organi come fegato e cuore. Poiché il grasso viscerale interferisce con la funzionalità di questi organi, si verificano infiammazioni locali che aumentano il rischio di malattie correlate gravi come ipertensione, livelli troppo elevati di colesterolo, diabete di tipo 2, steatosi epatica, patologie cardiovascolari e determinati tipi di cancro.
Una persona con conformazione a mela può quindi avere lo stesso IMC di una persona con conformazione a pera, ma risentirne maggiormente a livello di salute a causa della distribuzione del grasso sfavorevole.
Ecco come calcolare la circonferenza della vita:
WHR = Circonferenza vita (cm)/circonferenza fianchi (cm)
Sulla base della circonferenza della vita potete valutare la vostra distribuzione del grasso corporeo. Il cosiddetto rapporto vita-fianchi (Waist to Hip Ratio, WHR) descrive il rapporto tra la circonferenza dei fianchi e della vita. Negli uomini il valore dovrebbe essere inferiore a 1,0, nelle donne a 0,85. Un WHR al di sotto di questi valori è indice di conformazione a pera, mentre se è superiore suggerisce la presenza della meno salutare conformazione a mela.
Trattamento dell’obesità
Per valutare il trattamento più adeguato si prendono in considerazione aspetti quali l’età, il grado di obesità, la distribuzione del grasso, i fattori di rischio, eventuali malattie concomitanti nonché le condizioni lavorative e la situazione personale del paziente. Il successo della terapia si basa sull’interazione di diverse misure. Oltre alla modifica dello stile di vita, alla consulenza nutrizionale, alla cinesiterapia, fisioterapia e terapia comportamentale, può rivelarsi utile anche l’uso di medicamentie, in alcuni casi, il ricorso a interventi.
Il trattamento dell’obesità richiede impegno, pazienza e l’affiancamento da parte di personale specializzato. Con il piano terapeutico giusto è possibile migliorare la propria salute sul lungo periodo.
Ogni chilo perso riduce il rischio di malattie correlate e migliora la qualità della vita.
Modifica della dieta
L’adeguamento della dieta è una parte importante
della terapia contro l’obesità. L’obiettivo è un’alimentazione
bilanciata e completa con un leggero deficit energetico
che si sostituisca a una dieta ricca di calorie e povera
di nutrienti nonché ad abitudini alimentari poco salutari.
L’apporto calorico quotidiano dovrebbe essere
all’incirca di 500 kcal inferiore all’effettivo consumo di energia.
La perdita di peso è sì più lenta rispetto a una dieta estrema,
ma spesso è anche molto più efficace sul lungo periodo.
Esercizio fisico
Il movimento aumenta il consumo di energia
e aiuta a perdere peso. Inoltre, una volta rafforzati,
i muscoli influiscono positivamente sul
metabolismo (incluso quello basale).
Si consigliano dai 20 ai 30 minuti di attività moderata
cinque giorni alla settimana. Poiché dimagrendo si tende
a perdere massa muscolare, è importante rafforzare
i muscoli con esercizi aggiuntivi una o due volte alla settimana.
Non è necessario andare in palestra: è possibile svolgere
esercizi di forza anche a casa sfruttando il proprio peso corporeo.
Terapia
comportamentale
Chi desidera perdere peso e mantenere
i risultati a lungo termine deve modificare le proprie abitudini.
Pertanto, in caso di obesità si consiglia una terapia
comportamentale o psicoterapia, che può chiarire gli
aspetti psicologici, come la fame emotiva,
e mostrare cosa scatena gli attacchi di fame.
Con obiettivi su misura e consigli concreti è possibile
cambiare in maniera duratura i propri comportamenti nella quotidianità.
Nutrizionista
Che si tratti di una dieta a basso contenuto
di grassi o carboidrati oppure ricca di proteine,
di un ritmo dei pasti ideale o di una dimensione
ottimale delle porzioni, il o la nutrizionista svilupperà
raccomandazioni per un’alimentazione equilibrata
in base agli obiettivi terapeutici individuali,
ai fattori di rischio e alle possibili malattie concomitanti.
Inoltre, le persone interessate vengono guidate e
supportate affinché possano sviluppare,
consolidare e mantenere a lungo termine abitudini alimentari sane.
Trattamento
farmacologico
Oltre alla terapia di base
(cinesiterapia, terapia nutrizionale e comportamentale),
il trattamento dell’obesità può prevedere anche medicamenti
dimagranti che consentano al o alla paziente di perdere peso
a sufficienza mantenendo il risultato sul lungo periodo.
Nella scelta del medicamento, il medico tiene conto anche
di eventuali malattie concomitanti e delle rispettive terapie.
Interventi
Interventi chirurgici come la gastrectomia
a manica o il bypass gastrico possono essere opportuni
in caso di obesità grave per ridurre i fattori di rischio
per la salute e migliorare la qualità della vita.
Poiché spesso gli interventi non sono reversibili
e comportano anche determinati rischi, vi si fa
ricorso solo quando i cambiamenti dello stile di vita
e i medicamenti non hanno avuto successo. In tal caso
è bene considerare attentamente i rischi e i benefici.
Trattamento
dell’obesità
Trattamento dell’obesità
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L’adeguamento della dieta è una parte importante della terapia contro l’obesità. L’obiettivo è un’alimentazionebilanciata e completa con un leggero deficit energeticoche si sostituisca a una dieta ricca di calorie e povera di nutrienti nonché ad abitudini alimentari poco salutari. L’apporto calorico quotidiano dovrebbe essere all’incirca di 500 kcal inferiore all’effettivo consumo di energia. La perdita di peso è sì più lenta rispetto a una dieta estrema, ma spesso è anche molto più efficace sul lungo periodo.
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Il movimento aumenta il consumo di energiae aiuta a perdere peso. Inoltre, una volta rafforzati,i muscoli influiscono positivamente sul metabolismo (incluso quello basale). Si consigliano dai 20 ai 30 minuti di attività moderata cinque giorni alla settimana. Poiché dimagrendo si tendea perdere massa muscolare, è importante rafforzare i muscoli con esercizi aggiuntivi una o due volte alla settimana. Non è necessario andare in palestra: è possibile svolgere esercizi di forza anche a casa sfruttando il proprio peso corporeo.
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Chi desidera perdere peso e mantenere i risultati a lungo termine deve modificare le proprie abitudini.Pertanto, in caso di obesità si consiglia una terapia comportamentale o psicoterapia, che può chiarire gliaspetti psicologici, come la fame emotiva, e mostrare cosa scatena gli attacchi di fame. Con obiettivi su misura e consigli concreti è possibile cambiare in maniera duratura i propri comportamenti nella quotidianità.
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Che si tratti di una dieta a basso contenutodi grassi o carboidrati oppure ricca di proteine, di un ritmo dei pasti ideale o di una dimensione ottimale delle porzioni, il o la nutrizionista svilupperà raccomandazioni per un’alimentazione equilibrata in base agli obiettivi terapeutici individuali, ai fattori di rischio e alle possibili malattie concomitanti. Inoltre, le persone interessate vengono guidate esupportate affinché possano sviluppare, consolidare e mantenere a lungo termine abitudini alimentari sane.
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Oltre alla terapia di base (cinesiterapia, terapia nutrizionale e comportamentale),il trattamento dell’obesità può prevedere anche medicamentidimagranti che consentano al o alla paziente di perdere peso a sufficienza mantenendo il risultato sul lungo periodo.Nella scelta del medicamento, il medico tiene conto anche di eventuali malattie concomitanti e delle rispettive terapie.
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Interventi chirurgici come la gastrectomia a manica o il bypass gastrico possono essere opportuni in caso di obesità grave per ridurre i fattori di rischio per la salute e migliorare la qualità della vita. Poiché spesso gli interventi non sono reversibili e comportano anche determinati rischi, vi si faricorso solo quando i cambiamenti dello stile di vita e i medicamenti non hanno avuto successo. In tal casoè bene considerare attentamente i rischi e i benefici.
"Non importa quale forma di terapia si scelga: non esiste un'autostrada che porti direttamente al peso ideale."
Scoprite di più sulle forme terapeutiche nell’intervista con l’esperto di obesità Dr. med. Ulrich Egermann.
Terapia di base
La variazione dello stile di vita è alla base di ogni trattamento dell’obesità. Tra gli aspetti più importanti rientrano soprattutto un maggiore esercizio fisico e l’adeguamento dell’alimentazione. Per perdere peso in modo duraturo è importante fare attività fisica regolare, come passeggiare a passo spedito, praticare il walking, fare escursioni, andare in bicicletta, ballare e nuotare. Anche un’alimentazione bilanciata con molta verdura, frutta, prodotti a base di farina integrale invece che bianca, poco zucchero e grassi salutari nonché meno bevande zuccherate e alcoliche è di fondamentale importanza. Oltre alla scelta dei giusti alimenti, è importante anche la quantità. Per perdere peso è utile applicare un leggero deficit calorico: assumete circa 500 o 600 calorie in meno al giorno rispetto a quelle di cui il vostro corpo ha bisogno. L’obiettivo è ridurre le calorie assunte senza danneggiare la salute. Le diete estreme o il digiuno sono pertanto meno indicati in caso di obesità. Il più delle volte, un dimagrimento lento e costante è più efficace di una perdita di peso molto rapida, in quanto spesso il peso raggiunto può essere mantenuto più a lungo.
Anche un numero di ore di sonno adeguato e la riduzione dello stress sono misure importanti per il corpo e la psiche. Oltre ai classici strumenti della consulenza nutrizionale, della terapia comportamentale, della psicoterapia e della fisioterapia, sono disponibili anche gruppi di autoaiuto, corsi online, video-training o health coach personali. In questo percorso è importante farsi seguire dal proprio medico e adeguare l’alimentazione e le attività fisiche agli obiettivi terapeutici individuali nonché a possibili fattori di rischio o malattie concomitanti.
Trattamento farmacologico
In Svizzera sono disponibili diversi farmaci con obbligo di ricetta per la perdita di peso in caso di obesità, da somministrare sotto supervisione medica e sempre in combinazione con una terapia di base di accompagnamento.
Alcuni farmaci inibiscono l’enzima lipasi nell’intestino impedendo l’assorbimento e l’assimilazione di determinati grassi (trigliceridi). L’assorbimento dei grassi risulta così ridotto di circa il 30%. Altri farmaci, i cosiddetti GLP-1, agiscono alla stregua dell’ormone della sazietà naturale, rallentando lo svuotamento gastrico e inviando segnali di sazietà al cervello: si riducono così l’appetito e gli attacchi di fame. Il senso di sazietà arriva prima e le persone interessate riferiscono di pensare meno spesso al cibo. In questo modo, per molti risulta più semplice seguire sul lungo periodo il piano nutrizionale personalizzato.
I farmaci contro l’obesità richiedono la ricetta medica. Le casse malati si assumono i costi di un trattamento farmacologico a determinate condizioni.
Come per tutti i farmaci, possono verificarsi effetti collaterali all’assunzione. Inoltre, in assenza di un cambiamento dello stile di vita, quando viene sospeso il trattamento con i farmaci molte persone riacquistano il peso perso. Ecco perché i medicamenti dovrebbero essere assunti solo sotto supervisione medica e nell’ambito di un piano terapeutico completo.
Trattamento chirurgico
Un intervento consente di ottenere una perdita di peso notevole in caso di obesità. Il medico curante può valutare il ricorso a un intervento chirurgico qualora un calo ponderale sia sempre seguito da un forte aumento di peso, ossia quando si verifica il cosiddetto «effetto yo-yo». Se l’adeguamento dell’alimentazione e dell’attività fisica nonché la terapia farmacologica non hanno dato i risultati sperati o hanno portato solo a benefici limitati, può essere opportuno valutare un intervento chirurgico per ridurre il rischio di pericolose malattie correlate. Tuttavia, anche dopo un intervento chirurgico, un’alimentazione bilanciata e un esercizio fisico regolare continuano a essere componenti essenziali della terapia contro l’obesità.
Gli interventi svolti con più frequenza in Svizzera per trattare l’obesità sono la gastrectomia a manica e il bypass gastrico.
Gastrectomia a manica
La gastrectomia a manica, o sleeve gastrectomy, viene spesso consigliata come prima misura chirurgica nelle persone gravemente obese. Dopo una significativa perdita di peso e una stabilizzazione delle condizioni di salute, può essere opportuna una seconda operazione, ad esempio la conversione in un bypass gastrico. L’intervento di gastrectomia a manica consiste nella rimozione di una parte dello stomaco. Dopo l’intervento, resta solo una sottile porzione di stomaco tra i due e i tre centimetri circa con una capacità notevolmente ridotta di assumere cibo. Pertanto, il senso di sazietà si manifesta molto più rapidamente. La riduzione del volume dello stomaco causa inoltre una considerevole riduzione del livello di grelina, l’ormone che determina il senso di fame e che viene prodotto principalmente nello stomaco. Le persone che si sono sottoposte a una gastrectomia a manica hanno quindi meno appetito e si saziano molto più velocemente.
Bypass gastrico
Il bypass gastrico è un intervento chirurgico molto diffuso che consente di ottenere un calo ponderale importante. Anche in questo intervento il volume dello stomaco viene ampiamente ridotto, con una conseguente rapida manifestazione del senso di sazietà. Diversamente dalla gastrectomia a manica, la parte di stomaco rimanente non viene asportata e continua a produrre i suoi succhi. La tasca gastrica creata viene collegata con l’intestino tenue in modo tale che il cibo e i succhi gastrici non si mescolino nello stomaco, ma solo una volta raggiunto l’intestino tenue. Poiché in questo modo parte del cibo viene espulsa senza essere digerita, l’organismo assume meno calorie. Tuttavia, ciò comporta anche il malassorbimento di sostanze nutritive e vitamine, rendendo necessaria l’assunzione di integratori alimentari.
Come rialzarsi dopo una battuta d’arresto
Quando si tratta di perdita di peso, cambiamento di abitudini, trattamento farmacologico o chirurgico, i passi indietro, i fallimenti e la frustrazione fanno parte del gioco. La capacità di rialzarsi rafforza la propria resilienza e permette di avvicinarsi ulteriormente all’obiettivo di condurre una vita più sana.
Le seguenti strategie possono aiutarvi a ritrovare la motivazione:
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Metabolismo rallentato
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Squilibrio ormonale
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Insulino-resistenza
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Infiammazioni
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Adeguamento alle diete
Ecco come riattivare il metabolismo
Risvegliate il vostro metabolismo rallentato con una combinazione di alimentazione adeguata,
esercizio fisico regolare e nuove abitudini. Introducete i cambiamenti gradualmente
e fate attenzione ai segnali del vostro corpo.
Le seguenti misure aiutano ad accelerare il vostro metabolismo:
Ecco cosa può aiutare corpo e psiche nella quotidianità
Modificare la propria alimentazione, fare più esercizio, cambiare le proprie abitudini: il numero di misure da adottare spaventa molte persone. Iniziate allora con piccoli accorgimenti. L’importante è infatti muovere i primi passi. Programmate attività poco impegnative invece di prefissarvi subito grandi obiettivi. In questo modo eviterete di frustrarvi e potrete iniziare a fare progressi.
Sostituite una cattiva abitudine con una salutare.
Come fare più esercizio fisico nella quotidianità
Fate attività fisica più giorni a settimana. Ad esempio fate una breve passeggiata dopo pranzo, incontratevi con un’amica o un amico una volta alla settimana per una nuotata e concordate un altro giorno per un’uscita in bici con i colleghi. Attenzione a non esagerare: l’obiettivo è riscoprire il piacere di fare movimento.
Inoltre, muovetevi di più durante la giornata, ad esempio andando a fare la spesa a piedi invece che in auto. Se lavorate seduti alzatevi regolarmente, camminate mentre parlate al telefono o prendete le scale invece dell’ascensore. Sfruttate i tempi morti, ad esempio mentre vi lavate i denti o aspettate il caffè alla macchinetta, per qualche breve esercizio: fate degli squat e degli slanci con le braccia o dondolatevi sui piedi.
Ricette e alimentazione bilanciate
Molte persone obese con abitudini alimentari scorrette non sanno come rendere più salutari i loro pasti. Una consulenza nutrizionale vi fornisce supporto nella pianificazione e preparazione di pasti salutari. Anche online è possibile trovare tante ricette gustose (Link solo in tedesco) pensate per le persone con obesità. Online trovate moltissime ricette per alternative più salutari (Link solo in tedesco).
Il cibo può anche compensare emozioni e sentimenti come, ad esempio, stress, frustrazione, noia o tristezza. Quando sentite di avere fame, chiedetevi se è realmente appetito o se state cercando una distrazione. Pensate a cos’altro potreste fare in questi momenti, ad esempio telefonare a una persona, bere un bicchiere d’acqua o giocare con il vostro animale domestico.
Come rialzarsi dopo una battuta d’arresto
Quando si tratta di perdita di peso, cambiamento di abitudini, trattamento farmacologico o chirurgico, i passi indietro, i fallimenti e la frustrazione fanno parte del gioco. La capacità di rialzarsi rafforza la propria resilienza e permette di avvicinarsi ulteriormente all’obiettivo di condurre una vita più sana.
Le seguenti strategie possono aiutarvi a ritrovare la motivazione:
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Obiettivi realistici
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Siate flessibili
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Routine
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Rimanere positivi
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Creare un team
Quali conseguenze può avere l’obesità?
L’obesità aumenta il rischio di sviluppare altre malattie croniche. Ecco perché le persone obese soffrono molto più frequentemente di varie malattie rispetto alle persone normopeso. Ne sono un esempio:
- malattie del metabolismo come il diabete di tipo 2 o la gotta
- malattie del sistema cardiovascolare come la fibrillazione atriale, l’ipertensione, l’infarto cardiaco o l’ictus
- disturbi dell’apparato locomotore come l’artrosi di anca e ginocchio
- organi malati, ad es. fegato, reni o cistifellea
- malattie polmonari come l’asma
- malattie psichiche come depressione e disturbo d’ansia
- decorso grave in caso di malattie infettive come Covid-19 o influenza
- sterilità negli uomini.
Più alto è il grado di obesità, più alto è il rischio di sviluppare malattie correlate. Quest’ultimo varia comunque da persona a persona: ad esempio, il rischio è ancora più elevato nelle persone obese che fumano o consumano alcol regolarmente.
A causa delle malattie concomitanti, in presenza di obesità aumenta anche la probabilità di morte prematura: si perdono da tre a sei anni di aspettativa di vita, che possono arrivare fino a venti nelle forme gravi. Maggiore è il peso e maggiore è il rischio di decesso, che per gli uomini è in generale più alto e all’aumentare del grado di obesità cresce a un ritmo ancora più veloce che tra le donne.
Buono a sapersi: ogni chilo perso è un sollievo per il corpo. Dimagrendo si riduce notevolmente il rischio di malattie correlate e di minore aspettativa di vita.
Domande sull’obesità
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Le cause dell’obesità sono complesse. Lo stile di vita occidentale riveste un ruolo decisivo: la varietà e l’offerta di cibo sono molto vaste. Gli alimenti industriali contengono molte calorie, ma saziano per lo più poco: ecco perché si finisce per mangiare di più. Di conseguenza, attraverso il cibo il corpo assume spesso più calorie di quelle che gli servono e immagazzina quelle in eccesso sotto forma di grasso. Molte persone trascorrono tanto tempo sedute, ma il corpo ha bisogno di esercizio regolare: se non ci si muove a sufficienza, il peso aumenta ulteriormente. Anche lo stress, la mancanza di sonno e i disturbi psichici, ampiamente diffusi nella società odierna, possono portare a un aumento di peso. Inoltre, fattori genetici, squilibri ormonali o disturbi del metabolismo nonché determinati medicamenti possono favorire l’obesità.
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La genetica influenza l’appetito, che dipende fortemente dai neurotrasmettitori (segnali chimici) nel cervello. Alcune persone avvertono poco la fame e si saziano rapidamente. Altre, al contrario, hanno più appetito, impiegano più tempo a sentirsi sazie e quindi mangiano troppo. Se l’equilibrio tra i segnali di fame e di sazietà nel cervello è compromesso da una predisposizione genetica, è più facile che si verifichi un aumento di peso.
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Alcune malattie del sistema endocrino, come l’ipotiroidismo o la sindrome di Cushing, possono causare sovrappeso e obesità. Anche chi smette di fumare, è in stato di gravidanza, ha subito interventi nell’area dell’ipotalamo o rimane allettato per molto tempo può andare incontro a un aumento di peso.
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Alcuni medicamenti possono aumentare l’appetito. Se si mangia più del solito, si può prendere peso. I medicamenti che aumentano l’appetito sono in genere quelli usati per le malattie psichiche (antidepressivi o neurolettici) e per il trattamento del diabete (antidiabetici) o anche preparati contenenti cortisone.
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Già gli antichi ritenevano che tra gli individui esistessero diversi profili metabolici che bruciano i grassi in modo diverso a seconda di determinate predisposizioni. Secondo questa teoria ci sono persone che assimilano meglio i carboidrati, altre che necessitano di molte proteine e altre ancora che sono in grado di utilizzare i grassi in modo più efficiente. Tuttavia, non esistono prove scientifiche a sostegno di questa classificazione. Per perdere peso è quindi molto più ragionevole definire misure e obiettivi individuali insieme a uno o una specialista nonché interventi terapeutici di accompagnamento come consulenza nutrizionale, terapia comportamentale o psicoterapia.
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Rivolgetevi al vostro medico di famiglia, che valuterà insieme a voi il percorso da intraprendere o vi indirizzerà in un centro specializzato in materia di obesità. In questa struttura, con l’aiuto degli specialisti e delle specialiste potrete definire misure individuali relative ad alimentazione ed esercizio fisico e discutere di eventuali terapie farmacologiche o interventi chirurgici. Inoltre, può esservi di aiuto anche confrontarvi con altre persone nella vostra stessa situazione nell’ambito di gruppi di autoaiuto.
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Per qualsiasi forma di terapia, è possibile ottenere una perdita di peso duratura solo in combinazione con misure di accompagnamento come alimentazione personalizzata, maggiore attività fisica, fisioterapia di accompagnamento e terapia comportamentale/psicoterapia. I farmaci orali (compresse) permettono di ridurre il peso iniziale di massimo il 10%. Il calo ponderale rispetto al peso iniziale può raggiungere il 15-20% circa con una terapia con iniezioni, il 25% circa con un intervento di gastrectomia a manica e il 30-35% circa con il bypass gastrico.
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I costi per il trattamento farmacologico vengono assunti dall’assicurazione di base. Affinché i farmaci non possano essere prescritti separatamente dalla relativa terapia di base di accompagnamento, l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha stabilito i requisiti per la prescrizione dei medicamenti contro l’obesità: solo gli specialisti e le specialiste registrati nonché i centri specializzati in obesità possono prescrivere questi farmaci coperti dalla cassa malati. Nel caso di alcuni farmaci, l’assunzione dei costi avviene inoltre solo a partire da un IMC pari a 30 o da un IMC pari a 27 con almeno una malattia concomitante. Inoltre, è necessario soddisfare determinati requisiti, come gli obiettivi di peso.
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1 https://www.saps.ch/de/home/was-ist-adipositas (ultima consultazione il 4.3.2024)
2 https://adipositas-gesellschaft.de/wp-content/uploads/2022/09/2022-10-03_Adipositas-Epidemie-Factsheet_final.pdf (ultima consultazione il 3.3.2024)
3 https://www.who.int/europe/de/news/item/03-05-2022-new-who-report--europe-can-reverse-its-obesity--epidemic#:~:text=Mai%202022,und%20noch%20immer%20weiter%20steigen (ultima consultazione il 3.3.2024)
4 https://www.apotheken.de/krankheiten/4407-uebergewicht-und-adipositas-bei-erwachsenen (ultima consultazione il 6.3.2024)https://www.hirslanden.ch/de/corporate/krankheitsbilder/adipositas.html (ultima consultazione il 6.3.2024)
https://www.stiftung-gesundheitswissen.de/wissen/adipositas/hintergrund (ultima consultazione il 10.3.2024)
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https://www.apotheken-umschau.de/thema/adipositas-fettsucht-4137.html (ultima consultazione il 6.3.2024)
https://www.adipositas-gesellschaft.de/adipositas-medikamente-fragen-und-antworten/#:~:text=Aktuell%20sind%20in%20Deutschland%20zur,Behandlung%20von%20Adipositas%20zugelassen%20ist. (ultima consultazione il 9.3.2024)
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https://www.ndr.de/ratgeber/gesundheit/Gesund-abnehmen-bei-Adipositas-durch-Ernaehrungsumstellung,adipositas152.html (ultima consultazione l8.3.2024)