Farmaci scaduti: cosa fare?
L'essenziale in sintesi
- I farmaci hanno una data di scadenza. Di più
- Non assumete mai farmaci scaduti, perché la loro efficacia risulta alterata e potrebbero causare effetti collaterali. Di più
- I farmaci liquidi e semisolidi come gocce, sciroppi, spray, pomate o creme hanno un periodo di tolleranza e andrebbero utilizzati solo entro il termine indicato. Di più
- Conservate i farmaci nella loro confezione originale per proteggerli da agenti esterni. Di più
- I farmaci vanno conservati in modo corretto per preservarne l’efficacia. Di più
- Per le ricette ripetibili, tenete in casa al massimo una scorta di tre mesi del farmaco. Di più
- Portate i farmaci scaduti in farmacia in modo che possano essere smaltiti. Di più
Uno spray nasale della scorsa estate o le gocce per una vecchia congiuntivite: spesso nella farmacia di casa si trovano farmaci ormai scaduti. Nell’intervista Si - mon Stromeyer, farmacista di Zur Rose, spiega a cosa bi sogna prestare attenzi one, perché non tutte le forme farmaceutiche hanno la stessa scadenza e cosa potete fare per limitare il numero di farmaci scaduti.
Perché i farmaci scaduti possono essere problematici
Per quale motivo non si possono più assumere i farmaci dopo la data di scadenza?
Simon Stromeyer: Un farmaco scaduto può essere meno efficace o perdere del tutto la propria efficacia. La velocità con cui i farmaci perdono la loro efficacia dipende dai principi attivi in essi contenuti, dalla forma farmaceutica [link al glossario] così come dal tempo trascorso dalla data di scadenza. Inoltre, l’assunzione di farmaci scaduti può causare effetti collaterali il che, soprattutto in caso di assunzione prolungata di più farmaci o di una terapia di mantenimento, può influire sulla cura in generale.
Naturalmente, un farmaco scaduto da due settimane è quasi sempre meno problematico rispetto a uno scaduto da anni. Tuttavia, non si può garantire la sicurezza neanche per un farmaco scaduto di recente. Per questo motivo consiglio, in linea generale, di assumere i farmaci solo fino alla loro data di scadenza.
Quante volte è possibile accorgersi che i principi attivi dei farmaci hanno subito un’alterazione sulla base dell’odore o dell’aspetto del medicamento stesso?Simon Stromeyer: Raramente. Nella stragrande maggioranza dei casi, dall’odore o dall’aspetto non è possibile capire se i principi attivi si sono alterati o decomposti. Ecco perché è importante rispettare la data di scadenza.
«ASSUMETE I FARMACI SOLO FINO ALLA DATA DI SCADENZA.»
Cosa significano data di scadenza e periodo di tolleranza
I farmaci hanno una data di scadenza. Cosa significa?Simon Stromeyer: Con il tempo, la concentrazione dei principi attivi di un farmaco può diminuire. La data
di scadenza di un medicamento indica per quanto tempo si può garantirne l’efficacia. Pertanto, non bisognerebbe
assumere un farmaco dopo la data di scadenza.
Dove è riportata la data di scadenza di un farmaco?
Simon Stromeyer: La data di scadenza di un farmaco è stampata sul lato esterno della confezione.
E se qualcuno ha gettato via la confezione?
Simon Stromeyer: Per alcuni farmaci come compresse e capsule, la data di scadenza è riportata anche sul blister [link alla corrispondente voce di glossario]. Lì, accanto a «EXP» compaiono il mese e l’anno entro i quali è ancora garantita l’efficacia del medicamento. «EXP» sta per «Expiry Date», termine inglese che vuol dire appunto «data di scadenza».
Oltre alla data di scadenza, i medicamenti in formato liquido o semisolido hanno anche un periodo di tolleranza. Cosa significa?
Simon Stromeyer: Una volta aperti, i farmaci liquidi come sciroppi, sciroppi secchi o gocce e i farmaci semisolidi come creme e pomate si conservano solo per un determinato periodo di tempo. Il periodo di tolleranza indica per quanto tempo si può utilizzare un medicamento aperto. Tale periodo varia a seconda del principio attivo. Ci sono medicamenti che, una volta aperti, possono essere assunti per qualche giorno mentre altri che al contrario durano ancora dodici mesi. Per i farmaci liquidi e semisolidi aperti vale il periodo di tolleranza.
Dov’è indicato il periodo di tolleranza?
Simon Stromeyer: Il periodo di tolleranza è indicato sul flacone, sul tubetto o sull’esterno della confezione. Se, ad esempio, c’è scritto «12M», significa che una volta aperto il farmaco deve essere consumato entro 12 mesi.
Secondo lei è dunque consigliabile annotare la data in cui si apre per la prima volta un farmaco con un periodo di tolleranza?
Simon Stromeyer: Assolutamente sì. La prima volta che apro un farmaco, io annoterei la data direttamente sulla confezione, in modo che sia ben visibile. Ancora meglio sarebbe annotare la data fino a quando è possibile usare un farmaco, in questo modo ci si risparmia la fatica di fare i conti.
Perché i farmaci hanno scadenze differenti
In genere, per quanto si conservano le diverse forme farmaceutiche come compresse, gocce, pomate o spray?
Simon Stromeyer: Le forme solide come compresse o capsule si conservano più a lungo rispetto alle forme liquide come gocce, sciroppi o emulsioni. La durata non dipende solo dalla forma, ma anche dai principi attivi. Ci sono infatti principi attivi che sono molto più sensibili di altri. Un esempio è rappresentato dall’acido acetilsalicilico che troviamo in una compressa di aspirina. Più tempo trascorre dalla data di scadenza della compressa, maggiore sarà la quantità di acetato che può liberarsi per idrolisi; fenomeno facilmente riconoscibile per via dell’odore di aceto. La scissione può pregiudicare l’efficacia.
Per quale motivo le forme farmaceutiche liquide e semisolide si conservano meno a lungo?
Simon Stromeyer: Nelle forme liquide o semisolide possono accumularsi germi che a loro volta possono portare all’insorgenza di infiammazioni. Per questo, per le gocce oculari e nasali rispettate scrupolosamente il periodo di tolleranza.
Anche la consistenza può alterarsi dopo la data di scadenza. Nel caso di uno sciroppo per la tosse scaduto, ad esempio, i componenti possono separarsi l’uno dall’altro e portare alla formazione di grumi. Molto spesso non è pericoloso, tuttavia può influire negativamente sull’efficacia dello sciroppo e alterarne il sapore.
«CONSERVATE I FARMACI NELLA LORO CONFEZIONE ORIGINALE.»
Perché è fondamentale conservare i farmaci in maniera corretta
L’errata conservazione può pregiudicare l’efficacia dei farmaci ancor prima della loro data di scadenza?
Simon Stromeyer: Sì, anche se non tutti i principi attivi sono ugualmente sensibili. Per fare un esempio, il principio attivo «nifedipina» contenuto nei farmaci ipotensivi è molto sensibile alla luce. Se si lascia un simile medicamento sul tavolo senza confezione, l’irradiazione luminosa può ridurne notevolmente l’efficacia.
Ma bisogna fare molta attenzione anche a come si conservano i medicamenti nell’armadietto del bagno: se si ripongono i farmaci senza confezione, il fascio di luce che penetra quando si apre l’armadietto è sufficiente per comprometterne i principi attivi sensibili alla luce.
Cos’altro può pregiudicare l’efficacia dei farmaci?
Simon Stromeyer: Il calore e il freddo possono pregiudicare l’efficacia di un farmaco. Se, ad esempio, in estate si tiene un farmaco chiuso nella borsa in spiaggia o in inverno lo si lascia per una notte intera in auto, il calore o il freddo intenso possono alterare i principi, riducendo o addirittura annullando l’efficacia di tale medicamento.
Quale tra calore e freddo è più dannoso per i farmaci?
Simon Stromeyer: In genere, il calore è più pericoloso del freddo per i farmaci. Ma dipende anche dalla forma farmaceutica. Alcune creme, ad esempio, non possono essere conservate a temperature troppo basse. Per questo motivo, vale sempre la pena verificare sul foglietto illustrativo come va conservato il farmaco.
Allora, tanto per fare un esempio, se mentre si va a sciare si lascia un farmaco nella tasca del giubbotto esposto per diverse ore al freddo, non succede nulla?
Simon Stromeyer: Per le compresse non succede nulla. Per i farmaci in formato liquido c’è invece il rischio
che si cristallizzino. Ciò può comprometterne i principi attivi, quindi non è consigliabile.
Come conservare i farmaci in maniera corretta
Qual è il modo migliore di conservare i farmaci?
Simon Stromeyer: I farmaci devono essere conservati in un luogo dove non fa né troppo caldo né troppo freddo. La temperatura ambiente è ottimale per la maggior parte dei medicamenti. Inoltre, bisogna riporli in un luogo protetto dalla luce. L’ideale sarebbe conservarli a casa nella confezione originale in un armadietto o in un cassetto.
Quali farmaci devono essere conservati in frigorifero?
Simon Stromeyer: I farmaci che vanno conservati in frigorifero sono, ad esempio, i preparati a base di insulina, gli anticorpi così come svariate preparazioni semisolide come pomate o gel. Per i medicamenti da conservare in frigorifero bisogna fare particolare attenzione: se conservati in maniera errata, infatti, i principi attivi possono alterarsi e provocare così pericolosi effetti collaterali. Si tratta di una situazione difficile da riconoscere, per questo, in caso di dubbio, mi rivolgerei al medico o al farmacista.
Il fatto di conservare i farmaci con o senza la confezione può influire?
Simon Stromeyer: In generale, consiglio di non gettare le confezioni e di conservare sempre i farmaci nel loro imballaggio originale. La confezione protegge il farmaco dagli agenti esterni.
Accorgimenti per ridurre il numero di farmaci scaduti
Cosa si può fare per evitare di avere così tanti farmaci scaduti in casa?
Simon Stromeyer: Prima di tutto è importante evitare di fare scorte eccessive di farmaci da tenere in casa. Consiglio quindi di acquistare la quantità necessaria. Le persone in possesso di ricette ripetibili dovrebbero tenere in casa scorte di un farmaco per un massimo di tre mesi.
Dove portare i farmaci scaduti?
Le farmacie ritirano i farmaci scaduti gratuitamente e li smaltiscono a regola d’arte. Qui trovate maggiori informazioni su come smaltire i medicamenti scaduti in modo corretto.
Si dovrebbe dunque optare per le confezioni di farmaci più piccole?
Simon Stromeyer: Le confezioni più piccole sono indicate in particolare per una patologia acuta per cui è possibile prevedere una fine. Oppure quando si inizia una nuova terapia. Potrebbe infatti rendersi necessario un cambio di terapia perché il paziente non tollera bene un determinato medicamento, perché quest’ultimo non è sufficientemente efficace o provoca effetti collaterali troppo pesanti. Se si segue una terapia a lungo termine, allora si può passare a confezioni più grandi. Le confezioni più grandi sono utili anche in caso di disturbi cronici che richiedono ricette ripetibili.
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con:
Simon Stromeyer , farmacista presso la farmacia online Zur Rose