pubblicato: 05 settembre 2024
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Tra gli ultrasessantenni,
una persona su due ha la pressione alta in modo continuativo¹
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L’ipertensione è il fattore di rischio numero uno
per le malattie cardiovascolari²
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A partire dai 40 anni
dovreste controllare regolarmente la pressione³
Cos’è l’ipertensione
In caso di ipertensione arteriosa, la pressione del sangue nelle arterie aumenta. Non provocando dolori, spesso viene riconosciuta solo dopo anni. Alla lunga, una pressione costantemente elevata nelle arterie indebolisce e danneggia le pareti vascolari. Questa sollecitazione continua può portare all’arteriosclerosi, facendo così aumentare il rischio di infarto cardiaco o ictus da due a dieci volte.
Uno stile di vita sano e la misurazione regolare della pressione sono fondamentali per prevenire l’ipertensione o riconoscerla tempestivamente. Soprattutto le persone con una predisposizione familiare e/o uno stile di vita poco sano dovrebbero tenere regolarmente sotto controllo la propria pressione. Per prevenire il più possibile le malattie correlate è importante abbassare la pressione alta in modo permanente.
Misurare la pressione arteriosa
Per procedere con la misurazione si applica un bracciale gonfiabile sulla parte superiore del braccio o sul polso e si esercita una pressione per breve tempo. La pressione arteriosa viene indicata con due valori in millimetri di mercurio (mmHg): il primo rappresenta il valore sistolico, il secondo quello diastolico. Il valore sistolico viene rilevato quando il cuore si contrae e pompa il sangue nelle arterie. Quando il muscolo cardiaco si rilassa, si misura la pressione diastolica. A seconda dell’ora della giornata e dell’attività, i valori possono variare.
Una pressione normale è tipicamente di circa 120/80 mmHg. Poiché i vasi sanguigni diventano meno elastici nel corso della vita, la pressione aumenta di alcuni mmHg a ogni decennio di vita. Per le persone a partire dai 60 anni circa sono quindi accettabili valori leggermente più elevati, purché non presentino altri fattori di rischio o altre malattie.
Sintomi dell’ipertensione
L’ipertensione arriva silenziosamente: i disturbi tipici non si manifestano per molto tempo e le persone colpite si sentono in salute. I possibili sintomi possono essere segnali sia di ipertensione che di altri problemi di salute. In ogni caso dovete chiarire i sintomi con un medico.
I seguenti sintomi possono essere indicativi di ipertensione:
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Cefalea
- soprattutto al mattino
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Vertigini
- soprattutto a seguito di movimenti improvvisi
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Viso leggermente arrossato
- a volte con capillari rossi visibili
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Sangue dal naso
- senza preavviso o motivo apparente
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Ronzii alle orecchie
- soprattutto in ambienti silenziosi
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Disturbi del sonno
- problemi ad addormentarsi e a dormire
Possibili segni di conseguenze dell’ipertensione:
- respiro corto
- insufficienza respiratoria
- dolore e senso di costrizione al petto
- diminuzione delle prestazioni
- ritenzione idrica (edema)
- dolore alle gambe
- diminuzione della capacità visiva e deficienze nel campo visivo
Rischio di confusione con i disturbi della menopausa
I disturbi delle donne a partire dai 50 anni circa, come vampate di calore, sudorazione, sbalzi d’umore o prestazioni ridotte, possono manifestarsi sia in caso di ipertensione che di menopausa. In presenza di tali disturbi fatevi controllare anche la pressione, ancor meglio se regolarmente.
Stile di vita
poco sano
La scarsa attività fisica e
un’alimentazione non adeguata
portano spesso a un accumulo di grasso.
Soprattutto il grasso addominale
aumenta il rischio di ipertensione.
Le persone fortemente in sovrappeso
hanno una probabilità tre volte superiore
di avere la pressione alta rispetto
alle persone normopeso.
Età
Con l’avanzare dell’età
aumenta il rischio di ipertensione:
ne è colpita una persona su due oltre i 60 anni.
Tra le donne, l’incidenza aumenta
soprattutto dopo la menopausa.
Alimentazione
ricca di sale
Un’alimentazione ricca di sale
umenta il rischio di ipertensione,
poiché l’eccesso di sale provoca
ritenzione idrica nel corpo,
incrementando così il volume ematico
e la pressione.
Genetica
Se nella vostra famiglia
si manifesta già l’ipertensione,
correte un rischio maggiore
di esserne colpiti.
Per questo motivo fatevi
controllare regolarmente la pressione.
Alcool e nicotina
La pressione può aumentare
a causa del consumo di alcol e del fumo,
perché l’alcol e la nicotina
peggiorano la funzione cardiaca.
A lungo termine, il fumo o il consumo
regolare di bevande alcoliche
possono restringere i vasi sanguigni,
il che può causare a sua volta l’ipertensione.
Stress cronico e
malattie pregresse
Alcuni ormoni dello stress
contraggono la muscolatura
dei vasi sanguigni,
facendo così aumentare la pressione.
Anche disturbi ormonali, diabete,
malattie renali o apnea del sonno
possono causare l’ipertensione.
Cause
dell’ipertensione
Cause dell’ipertensione
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La scarsa attività fisica e un’alimentazione non adeguata portano spesso a un accumulo di grasso. Soprattutto il grasso addominale aumenta il rischio di ipertensione. Le persone fortemente in sovrappeso hanno una probabilità tre volte superioredi avere la pressione alta rispettoalle persone normopeso.
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Con l’avanzare dell’età aumenta il rischio di ipertensione: ne è colpita una persona su due oltre i 60 anni. Tra le donne, l’incidenza aumenta soprattutto dopo la menopausa.
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Un’alimentazione ricca di sale umenta il rischio di ipertensione,poiché l’eccesso di sale provocaritenzione idrica nel corpo, incrementando così il volume ematico e la pressione.
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Se nella vostra famiglia si manifesta già l’ipertensione, correte un rischio maggiore di esserne colpiti. Per questo motivo fatevi controllare regolarmente la pressione.
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La pressione può aumentare a causa del consumo di alcol e del fumo, perché l’alcol e la nicotina peggiorano la funzione cardiaca. A lungo termine, il fumo o il consumo regolare di bevande alcoliche possono restringere i vasi sanguigni, il che può causare a sua volta l’ipertensione.
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Alcuni ormoni dello stress contraggono la muscolatura dei vasi sanguigni, facendo così aumentare la pressione. Anche disturbi ormonali, diabete, malattie renali o apnea del sonno possono causare l’ipertensione.
Cosa potete fare per mantenere una pressione sana
Potete fare tanto, in prima persona, per abbassare la vostra pressione. Valutate in quali dei seguenti ambiti potete apportare delle modifiche per ridurre la vostra ipertensione e migliorare il vostro stato di salute.
Solitamente è più facile concentrarsi dapprima su singole misure anziché tentare di mettere in pratica tutto in una volta. Infatti, è importante riuscire a mantenere i cambiamenti nello stile di vita sul lungo periodo. Parlatene anche con il vostro medico e cercate aiuto nella vostra cerchia di conoscenti.
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Più movimento
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Alimentazione equilibrata e povera di sale
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Smettere di fumare e bere poco alcol
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Relax e sonno a sufficienza
Trattamento dell’ipertensione
L’ipertensione prolungata deve essere ridotta per diminuire il rischio di possibili conseguenze sulla salute. E ne vale la pena: se la pressione sistolica si abbassa, ad esempio, di 10 mmHg, il rischio di infarto cardiaco, cardiopatia coronarica o danni alla retina si riduce di circa il 20%, mentre quello di ictus o insufficienza cardiaca addirittura di circa il 27%.8
In caso di ipertensione lieve, di solito non sono necessari farmaci. La terapia si concentra sui fattori scatenanti, quali stress cronico, sovrappeso, fumo,
consumo di alcol o mancanza di esercizio fisico. Trattando questi fattori, insieme a un’alimentazione equilibrata e a una maggiore attività fisica, di solito la pressione torna a livelli normali.
Terapia farmacologica
Se le diverse misure per uno stile di vita più sano non bastano a ridurre l’ipertensione, occorrono anche i farmaci.
Per il trattamento della pressione alta si utilizzano farmaci antipertensivi, appartenenti ad esempio alle seguenti classi:
- ACE inibitori (dilatano i vasi sanguigni e riducono la resistenza del flusso sanguigno)
- beta-bloccanti (rallentano il battito cardiaco e la forza con cui batte il cuore)
- antagonisti del recettore dell’angiotensina II (dilatano i vasi sanguigni)
- calcio antagonisti (rilassano le cellule muscolari dei vasi sanguigni)
- diuretici (aiutano l’organismo a eliminare l’eccesso di acqua e sale)
Le classi di farmaci hanno efficacia, effetti collaterali e interazioni differenti. Perciò non tutti i farmaci sono indicati in egual misura nel vostro caso. Spesso per l’ipertensione non viene prescritto un solo farmaco, bensì una terapia combinata con più farmaci.
Il vostro medico sceglierà i farmaci più adatti alla vostra età, al vostro stato di salute, alla gravità dell’ipertensione e ad altri eventuali farmaci che state già assumendo. Anche nel caso di una terapia farmacologica è necessario modificare lo stile di vita per normalizzare la pressione a lungo termine.
Costanza nel trattamento
Anche se all’inizio l’ipertensione non causa disturbi o dolori, è importante ridurla per evitare il più possibile patologie correlate. Insieme al vostro medico deciderete quali misure sono più opportune per una terapia efficace. Attenetevi al piano stabilito e cercate di mantenerlo a lungo termine. In caso di difficoltà a seguire costantemente la terapia o qualora si verifichino dei problemi, informate il vostro medico. Insieme troverete delle alternative con le quali sarà più facile gestire la situazione.
Assumete i farmaci prescritti in modo regolare e corretto. L’assunzione irregolare o errata di farmaci può peggiorare l’efficacia della terapia e portare a patologie correlate o a una resistenza ai farmaci. Pertanto, non modificate mai il dosaggio senza aver prima consultato il medico e non interrompete una terapia farmacologica.
Non capite perché dovete assumere un farmaco? Non tollerate bene un farmaco o siete preoccupati per determinati effetti collaterali? Parlatene con il vostro medico. Potrebbe modificare il dosaggio, cambiare l’orario di assunzione o passare a un preparato più tollerabile per voi.
"Attenendovi con coerenza alle misure discusse con il vostro medico, contribuite a migliorare la vostra salute cardiocircolatoria."
Verifica dei farmaci e delle interazioni presso Zur Rose
A ogni ordine, il team di farmacisti di Zur Rose verifica se i vostri farmaci potrebbero avere interazioni indesiderate. Se assumete altri farmaci oltre agli antipertensivi, le nostre farmaciste e i nostri farmacisti si assicureranno in particolare che questi non contribuiscano all’aumento della pressione sanguigna.
Tipiche malattie correlate all’ipertensione
Malattie cardiache
L’ipertensione aumenta il rischio di malattie cardiache quali cardiopatia coronarica, infarto cardiaco, insufficienza cardiaca e aritmie. L’eccessiva pressione nelle arterie può sovraccaricare il cuore e portare a un ispessimento del muscolo cardiaco (ipertrofia).
Ictus cerebrale
L’ipertensione non trattata è un fattore di rischio essenziale per l’ictus cerebrale, poiché la pressione eccessiva può danneggiare i vasi sanguigni del cervello. Il restringimento o la rottura dei vasi sanguigni possono provocare un ictus cerebrale. Inoltre, in caso di arteriosclerosi possono staccarsi delle placche e, i vasi sanguigni possono ostruirsi, provocando così un ictus cerebrale.
Malattie renali
L’ipertensione prolungata nel tempo può danneggiare i vasi sanguigni dei reni. La compromissione della funzione renale (insufficienza renale) può causare un aumento dell’escrezione di proteine nell’urina (proteinuria) e portare al blocco renale.
Malattie oculari
L’ipertensione può danneggiare i vasi sanguigni negli occhi e causare danni alla retina (retinopatia ipertensiva). Ciò può peggiorare la vista e, nel peggiore dei casi, portare alla cecità.
Malattie vascolari
L’ipertensione può danneggiare i vasi sanguigni in tutto il corpo. Ciò potrebbe portare a malattie vascolari come l’arteriosclerosi (indurimento delle arterie) o l’arteriopatia occlusiva periferica (AOP).
Demenza
Poiché le persone che hanno la pressione alta per anni subiscono danni anche ai vasi sanguigni cerebrali, con l’avanzare dell’età tendono più spesso a sviluppare una demenza. I danni ai vasi sanguigni comportano un lento deterioramento della circolazione e del metabolismo, con conseguente riduzione della capacità mnemonica della persona colpita. Un ampio studio ha dimostrato che la riduzione della pressione arteriosa ha diminuito il rischio di demenza del 12% e quello di Alzheimer del 16%.9
Domande sull’ipertensione
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Il nostro sangue rifornisce gli organi di ossigeno e sostanze vitali. Inoltre, assorbe l’anidride carbonica e i prodotti di scarto dai tessuti del corpo. Contraendosi e rilassandosi regolarmente, il cuore pompa il sangue attraverso le arterie e lo reindirizza poi al cuore attraverso le vene. Affinché il sangue possa raggiungere tutto il corpo, la circolazione sanguigna è sotto pressione.
La pressione arteriosa è quindi la forza con cui il sangue viene spinto contro le pareti vascolari ed è riconoscibile sotto forma di pulsazioni.
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L’arteriosclerosi insorta in un lungo lasso di tempo, detta anche calcificazione delle arterie, è un’alterazione patologica delle arterie. L’ipertensione può favorirne la comparsa. Esistono però anche molti altri fattori di rischio per l’arteriosclerosi, come ad esempio colesterolo alto, diabete, fumo o forte sovrappeso. In caso di ipertensione prolungata, i lipidi del sangue e il colesterolo si depositano sulle pareti vascolari delle arterie. Da questi depositi si formano le cosiddette placche che danneggiano lo strato interno delle arterie. Le pareti delle arterie perdono così la loro elasticità e si ispessiscono o si irrigidiscono. Possono essere danneggiate in tutto il corpo. Particolarmente sfavorevoli sono i danni alle grandi arterie, che alimentano il cervello e il cuore: sotto sforzo, i vasi coronarici ristretti possono causare dolori al petto (angina pectoris). Se un vaso coronarico è ostruito, una parte del muscolo cardiaco non viene più irrorata di sangue e si rischia un infarto cardiaco. Quando l’occlusione interessa un vaso cerebrale può verificarsi un ictus.
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Se avete una predisposizione in famiglia, presentate fattori di rischio o avete già l'ipertensione, dovreste tenere sotto stretto controllo la vostra pressione. Il vostro medico vi dirà con quale intervallo è utile misurarla nel vostro caso.
Se di recente vi è stata diagnosticata l’ipertensione, per i primi tempi la pressione vi verrà monitorata assiduamente, per valutare l’efficacia della terapia individuale.
Gli adulti sani a partire dai 40 anni che non presentano fattori di rischio e familiarità dovrebbero sottoporsi a un controllo della pressione almeno una volta all’anno. -
Con uno sfigmomanometro da casa potete misurare la vostra pressione in autonomia. Chiedete al vostro medico con quale apparecchio dovete eseguire le misurazioni e con quale frequenza. La prima volta misurate la pressione su entrambe le braccia o su entrambi i polsi. Per le misurazioni successive, utilizzate il lato che ha mostrato i valori più alti la prima volta. Poiché la vostra pressione cambia nel corso della giornata, è importante misurarla in momenti diversi.
Per misurare la pressione sedetevi e assicuratevi di riposare qualche minuto prima di cominciare. Prima della misurazione non si dovrebbe mangiare, consumare bevande alcoliche o contenenti caffeina o fumare, in quanto ciò potrebbe alterare i valori. Annotate sempre i valori misurati insieme alla data e all’ora. Portate questi appunti con voi ogni volta che vi recate presso lo studio medico.
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Nei soggetti più giovani, le misurazioni della pressione nella parte superiore del braccio e nel polso solitamente forniscono risultati affidabili. Se avete più di 65 anni dovreste misurarla esclusivamente sulla parte superiore del braccio perché i vostri vasi sanguigni non sono più così elastici. La ridotta elasticità si ripercuote in particolare sulle arterie del polso, più distanti dal cuore, il che potrebbe alterare i risultati delle misurazioni. Dovreste misurare la pressione sul braccio anche se fumate o avete il diabete.
Se misurate la pressione sulla parte superiore del braccio, utilizzate sempre lo stesso. A causa delle differenze a livello muscolare, i risultati della misurazione possono variare a seconda del braccio scelto. Se misurate la pressione sul polso, dovreste tenerlo all’altezza del cuore per tutta la durata della misurazione per evitare che i risultati siano falsati. -
Se effettuate autonomamente la misurazione, è preferibile farlo al mattino e alla sera prima dei pasti. Assicuratevi di prendere i farmaci solo dopo aver misurato la pressione.
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La pressione cambia a seconda dell’attività, dell’ora e delle condizioni. Quando si sta in piedi, il sangue deve vincere la forza di gravità per tornare al cuore e ha dunque bisogno di una pressione maggiore rispetto a quando si sta sdraiati. Pertanto, la pressione è più bassa da sdraiati rispetto a quando si sta in piedi. Se fate sforzi fisici, il cuore deve pompare di più perché vi serve più ossigeno, così la pressione aumenta. Lo stesso accade anche in caso di agitazione e stress. Le visite mediche, ad esempio, possono far salire la pressione perché per molte persone sono motivo di agitazione. Inoltre, la pressione varia a seconda del peso corporeo e dell’età.
Le oscillazioni della pressione arteriosa sono quindi del tutto normali, perciò singoli valori elevati o alti non devono destare preoccupazioni. In caso di pressione alta per un periodo prolungato, invece, sono assolutamente necessarie misure per ridurla. Per sapere quali, cliccate qui. -
Quando le donne entrano in menopausa raddoppia il rischio di sviluppare ipertensione. Ciò è dovuto soprattutto ai cambiamenti ormonali: la produzione dell’estrogeno, l’ormone sessuale femminile antipertensivo, diminuisce a partire dalla fine dei 40 anni o al più tardi dall’inizio dei 50 anni. L’effetto ipotensivo diminuisce quindi sempre di più. Contemporaneamente aumenta il livello dell’ormone testosterone, che per le donne comporta, tra le altre cose, un aumento del grasso addominale, il quale produce ormoni che, per via del loro effetto stimolante l’appetito, non solo portano spesso all’aumento di peso, ma fanno anche aumentare la pressione. Anche l’ansia e lo stress associati alla menopausa possono far aumentare la pressione.
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Per poter diagnosticare con certezza l’ipertensione sono necessarie diverse misurazioni. Nella maggior parte dei casi è utile una misurazione ambulatoriale di 24 ore: ricevete un apparecchio che misura la pressione automaticamente e a intervalli regolari per un’intera giornata. Alle persone con fattori di rischio cardiovascolari viene spesso prescritto un test sotto sforzo sull’ergometro.
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Rivolgetevi al vostro medico per capire le cause e la gravità dell’ipertensione. Riflettete insieme su quali cambiamenti dello stile di vita sono utili e fattibili nel vostro caso. Controllatevi regolarmente la pressione e attenetevi con coerenza alla terapia prescritta. Recatevi a tutti gli appuntamenti medici per verificare l’efficacia delle misure adottate. Agite con astuzia: esistono molti siti web, forum online, community di pazienti e libri sull’ipertensione con numerosi consigli pratici per la vita di tutti i giorni, suggerimenti nutrizionali, ricette che fanno bene alla pressione e proposte di attività.
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L’ipertensione spesso richiede un’attenzione permanente. La necessità di assumere farmaci o la semplice adozione di misure per uno stile di vita sano dipende da diversi fattori, come il vostro stato di salute, la gravità dell’ipertensione e l’età.
In determinate situazioni la pressione può aumentare anche solo temporaneamente, per via di stress, grande agitazione (ad esempio anche durante una visita medica) o uno sforzo fisico. Se in seguito ritorna a valori normali, non c’è motivo di preoccuparsi. -
Se avete la sensazione di non tollerare bene il farmaco che vi è stato prescritto o gli effetti collaterali vi disturbano, informate immediatamente il vostro medico. In molti casi è possibile ridurre o addirittura eliminare gli effetti collaterali, ad esempio con un farmaco di un altro produttore che a voi risulta più tollerabile, cambiando il principio attivo o la forma di preparato, modificando la dose o l’orario di assunzione. Non interrompete in nessun caso l’assunzione del farmaco autonomamente e non modificate il dosaggio o la frequenza di assunzione senza consultare un medico. Questo perché le conseguenze di un’ipertensione non trattata o trattata in modo insufficiente sono di solito molto più gravi dei possibili effetti collaterali.
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Poiché l’ipertensione può avere conseguenze letali, è importante ridurla in modo permanente. Se interrompete i farmaci non appena la pressione si abbassa, essa aumenterà di nuovo. Questi alti e bassi sono di solito perfino più dannosi di un’ipertensione costante. Attenetevi quindi alla prescrizione medica e assumete regolarmente i farmaci. Mantenete a lungo termine anche le misure per uno stile di vita più sano, che sono altrettanto importanti per mantenere la pressione su un buon intervallo di valori.
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(ultima consultazione il 17.1.2024)
1 https://www.usz.ch/krankheit/bluthochdruck
2 https://www.cardiosecur.com/de/ihr-herz/fachartikel-rund-um-das-herz/bluthochdruck
3 https://www.swissheart.ch/so-bleiben-sie-gesund/gesund-leben/blutdruck
4 https://www.oviva.com/de/de/abnehmen-blutdruck
5 https://www.patienten-information.de/patientenblaetter/bluthochdruck-salz
6 https://www.patienten-information.de/patientenblaetter/bluthochdruck-rauchen
7 https://www.herzstiftung.de/herz-sprechstunde/alle-fragen/blutdruck-alkohol
8 https://www.pharmazeutische-zeitung.de/wie-sich-die-adhaerenz-verbessern-laesst-143857/
9 Ding J, Davies-Plourde KL, Sedaghat S et al. Antihypertensive medications and risk for incident dementia and Alzheimer's disease: a meta-
analysis of individual participant data from prospective cohort studies. Lancet Neurology 2020; 19: 61-70.
https://www.ratgeber-herzinsuffizienz.de/herzinsuffizienz/ursachen-risikofaktoren/bluthochdruck
https://www.herzstiftung.de/ihre-herzgesundheit/gesund-bleiben/bluthochdruck/tipps-zu-blutdruck-natuerlich-senken
https://www.netdoktor.ch/krankheiten/bluthochdruck
https://www.hirslanden.ch/de/corporate/themen-im-fokus/herz-im-rhythmus/blutdruck-blutdruckwerte.html
https://www.msdmanuals.com/de/profi/herz-kreislauf-krankheiten/hypertonie/hypertonie
https://www.medix.ch/wissen/guidelines/hypertonie
https://www.sge-ssn.ch/media/Merkblatt_Ernaehrung_und_Bluthochdruck_Hypertonie_2017.pdf